Il primo dibattito per le presidenziali USA 2020 è stato un misto di insulti, colpi bassi, slogan e poche idee, ma anche di una frase che a molti è passata inosservata. Rivolgendosi ai “Proud Boys”, il gruppo di suprematisti bianchi, il presidente Trump ha mandato un pericoloso messaggio: “State fermi ora, ma tenetevi pronti”.
A pochi giorni da quelle deliranti dichiarazioni il nome del gruppo di estrema destra è passato dall’essere associato, su internet, a odio e razzismo all’essere associato a messaggi d’amore e tolleranza veicolati dalla comunità lgbtq. L’hashtag #proudboys è infatti iniziato ad essere inondato di bandiere arcobaleno, foto di baci tra persone dello stesso sesso e in generale tutti contenuti che stanno stretti ai suprematisti bianchi.
Look at these cute lil #ProudBoys (#retweet and make this hashtag about love, not hate) pic.twitter.com/AddflCUMpi
— Bobby Berk (@bobbyberk) October 4, 2020
L’idea della “riappropriazione” del termine “pride” arriva dall’attore di Star Trek, e attivista Lgbtq, George Takei che si è chiesto cosa “succederebbe se i gay si facessero foto mentre si baciano o fanno cose molto gay, e poi usassero il tag ‘ProudBoys’?”
L’appello è stato prontamente raccolto da migliaia di persone che, mostrando l’orgoglio lgbtq, hanno rovesciato un messaggio d’odio in uno d’amore.
I wonder if the BTS and TikTok kids can help LGBTs with this. What if gay guys took pictures of themselves making out with each other or doing very gay things, then tagged themselves with #ProudBoys. I bet it would mess them up real bad. #ReclaimingMyShine
— George Takei (@GeorgeTakei) October 1, 2020
Si è unito all’iniziativa anche l’account dei militari canadesi negli Usa che ha twittato un importante messaggio e una foto, presto diventata virale, di due uomini intenti a baciarsi.
🇨🇦🏳️🌈 #ProudBoys pic.twitter.com/rEFL7xIqXu
— Canadian Forces in 🇺🇸 (@CAFinUS) October 4, 2020