Italiani compatti ma non troppo. Il Parlamento europeo è arrivato a condannare l’avvelenamento di Alexei Navalny, oppositore del presidente russo Vladimir Putin, con una risoluzione approvata a larga maggioranza – 532 favorevoli, 84 contrari, 72 astenuti – dai votanti.
Non si può non fare caso alla ferma opposizione della Lega che decide ancora una volta di riaffermare la sua vocazione filo-russa. “L’ottusa logica delle sanzioni andrebbe a colpire e penalizzare anche aziende italiane” spiega a La Stampa Marco Zanni. “l’Europa fa affari con regimi come Cina e Turchia”, e allora “perché non sanzionano il dittatore Erdogan, anziché continuare a finanziarlo coi soldi dei contribuenti?”.
Appaiono nuovamente divisi in Ue il PD e M5S: i primi a favore di sanzioni contro Mosca, i secondi astenuti. È chiaro che i due principali partiti di governo abbiano idee molto distanti in politica estera. I giallo-rossi restano invece compatti nel votare la risoluzione che non riconosce il voto delle scorse presidenziali in Bielorussia. Astensione da parte della Lega.